
Autore: Luca Marchini
Data di pubblicazione: 03 aprile 2025
IL “+” NON BASTA: STAI VERAMENTE GUADAGNANDO SUI TUOI INVESTIMENTI?
Come stanno andando i tuoi investimenti? Se la tua risposta dipende esclusivamente dal segno "+" o "-" accanto alla performance del tuo prodotto finanziario, potresti non avere un quadro chiaro della situazione. Molti investitori, infatti, si concentrano esclusivamente sui rendimenti nominali senza considerare un fattore fondamentale: i costi e il loro impatto nel tempo.
Ogni prodotto finanziario ha costi certi – come commissioni di compravendita, spese correnti, tassazione – e ricavi stimati. Questo concetto è intuitivo in particolar modo per chi lavora in proprio: un imprenditore o un libero professionista sa bene che ogni anno parte con costi certi e ricavi stimati, i quali devono prima coprire le spese per poi generare un utile. Lo stesso principio si applica agli investimenti.
Quanto incidono davvero i costi?
Prendiamo un esempio concreto. Supponiamo di analizzare un prodotto finanziario con una tabella costi chiara: spese correnti del 4,79% annuo e commissioni sul rendimento del 4,14%, che potrebbero essere applicate anche in caso di performance negative.
- Se il prodotto genera un rendimento annuo del +10%, al netto dei costi (8,73%), il guadagno effettivo sarà solo +1,27%.
- Se invece il rendimento annuo è -10%, bisogna sottrarre gli stessi costi, arrivando a una perdita netta del -18,73%.
Fin qui, sembra un semplice calcolo matematico. Vi è però un aspetto spesso trascurato: l'opportunity cost.
Sottraendo costantemente i costi di gestione dal capitale investito, si riduce progressivamente l’importo su cui si accumulano i rendimenti futuri. Questo è l’opportunity cost, ossia il mancato guadagno derivante dalla perdita di capitale investibile nel tempo.
Facciamo un confronto tra due investitori, Luisa e Marco, che partono entrambi con 100.000 euro, un rendimento annuo del 5% e un orizzonte temporale di 10 anni. L’unica differenza tra i due è il fattore costo: Luisa paga l’1,5% annuo di costi di gestione, mentre Marco il 2,5%.A prima vista, la differenza potrebbe sembrare minima, ma alla fine dei 10 anni, ecco i risultati:
- Entrambi generano un rendimento lordo complessivo di 62.889 euro.
- Al netto dei costi, Luisa ottiene 40.041 euro, mentre Marco solo 26.445 euro.
Marco ha quindi un 33,1% di rendimento in meno rispetto a Luisa, pur avendo ottenuto lo stesso rendimento lordo!
La differenza è data sia dai costi più alti sia dall’erosione progressiva del capitale investito e quindi dai rendimenti futuri mancati.
Come capire se il tuo investimento è davvero efficiente?
Non si tratta di stabilire se sia giusto pagare l’1,5% o il 2,5% di commissioni.
La vera domanda è: il servizio che ricevi giustifica il costo che sostieni?
Per verificare se il tuo investimento sta davvero performando bene, puoi confrontarlo con il benchmark di riferimento. Ad esempio, molti ETF o fondi azionari globali seguono indici come l’MSCI World o l’All Country World Index. Se il tuo investimento è allineato con l’indice, allora il costo che paghi potrebbe essere giustificato. Se invece il tuo rendimento è significativamente inferiore, dovresti chiederti se stai davvero investendo in modo efficiente.
In conclusione ti invito a non fermarti al segno "+" o "-" del tuo investimento.
Analizza i costi, valuta l’opportunity cost, confronta i tuoi rendimenti con il mercato e valorizza il lavoro svolto dal tuo consulente finanziario. Solo così potrai prendere decisioni informate e migliorare la gestione dei tuoi risparmi.
Investire non significa solo guadagnare, ma farlo in modo consapevole ed efficiente.
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